POR LA VIDA
dedicato alle Madri di Plaza de Mayo
di e con Elena Dragonetti e Raffaella Tagliabue

musiche dal vivo Max De Aloe (primo allestimento)
musiche dal vivo Matteo Castellan (secondo allestimento)
Luci Andrea Torazza
Elementi scenografici Roberta Agostini, Valentina Albino, Francesca Marsella
Produzione Narramondo Teatro

> Presentazione spettacolo (pdf 2,7 Mb)
> Foto alta risoluzione spettacolo
“...sappiamo che questa è la strada corretta e, malgrado nessuna di noi arriverà a vederne il risultato, continueremo a seminare ideali per far sì che altri raccolgano sogni e speranze di un mondo più giusto e solidale” Las Madres de Plaza de Mayo

Clip dello spettacolo (con intervento di Hebe de Bonafini) in occasione del 2° incontro internazionale "Mujeres en lucha", Roma Teatro Palladium 21 ottobre 07 http://it.youtube.com/watch?v=W9FA0Bx8XH0


Argentina, novembre 1975.
Di fronte a lotte popolari impetuose, a un fronte di guerriglia urbana, a nuovi esempi di autogestione operaia e di quartiere, il generale Videla dichiara: <…E’ chiaro che in Argentina dovranno morire tutte le persone che saranno necessarie al fine di garantire la sicurezza del Paese>.
Pochi giorni dopo da’ al governo un ultimatum di novanta giorni. Lo rispetterà alla regola: all’alba del 24 marzo 1976 una giunta militare prende il potere e annuncia l’inizio del processo di riorganizzazione nazionale.
Da questo momento fino al 1983 trentacinquemila persone sono fatte sparire in un nulla popolato di sequestri e torture. Desaparecidos. Migliaia di persone alla fine di sofferenze inconcepibili ma concepite, pianificate e inflitte da una feccia umana proclamatasi Stato, sono ammassate in stive di aerei da carico e gettate di notte, ancora vive, a grappoli, nelle acque del Rio della Plata o caricate su camion e fucilate sull’orlo di improvvisate fosse comuni. 
Un vero e proprio sterminio di massa, con il silenzio-assenso delle democrazie occidentali e con gravi responsabilità da parte del Vaticano.
Questo non è un semplice resoconto storico ma il racconto di una violenza di Stato.
Di un abuso di potere per soffocare voci scomode. Di un tentativo di instaurare un preciso sistema politico-economico. Di un presente che ritorna con nuove maschere ma con mezzi molto, molto simili. Della tortura, come il metodo preferito da chi si convince di poter essere al di sopra delle parti, al di sopra degli uomini, al di sopra di Dio. Un modo per parlare di Abu Ghraib, di Guantanamo, delle Americhe, delle Lotte ai Terrorismi. Per riflettere sul termine “Terrorismo”, sul suo significato, controverso, contraddittorio. Su cosa debba rientrare sotto una definizione che si riferisce “all’uso del terrore, in qualsiasi forma si presenti, al fine di ottenere un risultato politico, qualunque esso sia”.
Lo spettacolo è in forma di racconto, il racconto di un viaggio, realmente avvenuto, nell’Argentina di oggi.
Una corrispondenza a distanza permette di raccontare a due voci la doppia faccia di questo paese. L’Argentina ancora fortemente segnata dal suo recente passato. E l’Argentina che, come risvegliatasi da un lungo torpore, torna a farsi sentire. A lottare. A “reaparecer”. 
E’ alle Madri di Plaza de Mayo che è dedicato il racconto di questa storia, alle donne resistenti che hanno sfidato l’orrore, alla loro lotta, al loro coraggio, alla loro tenacia, al pensiero che prima o poi toccherà ad altri raccogliere il testimone dalle loro mani, per mantenere vivo il dolore e la rabbia di questa memoria, e per poter ancora sperare in un “mondo più giusto e solidale”.
SCHEDA SPETTACOLO

 
   


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