Il Fiume rubato
di Alessandro Hellmann
con Andrea Pierdicca Regia di Nicola Pannelli
Luci Federico Canibus Musiche di Yo Yo Mundi e A. Hellmann

L’autore dice:Il fiume rubato è un monologo di teatro civile, che ripercorre in maniera lucida e consapevole l’intera storia del fiume Bormida e dell’Acna di Cengio dalla fine dell’Ottocento fino ad oggi: una storia di inquinamento selvaggio, di umanità e natura calpestate, ma anche una meravigliosa testimonianza di mobilitazione civile (e in seguito istituzionale) per la Rinascita di un intero territorio secondo un’idea di sviluppo alternativo, da costruire sulla valorizzazione della cultura, dei prodotti e delle tradizioni locali. L’opera offre dunque una visione esaustiva ed oggettiva su una vicenda importante nella storia recente e nell’evoluzione socio-economica del Piemonte e al tempo stesso si propone come commemorazione dei personaggi (e soprattutto delle persone) che ne sono stati protagonisti nell’arco di oltre un secolo. Il monologo è tratto dal libro “Cent’anni di veleno - Il caso Acna: l’ultima guerra civile italiana” di Alessandro Hellmann, pubblicato per Stampa Alternativa.

La Storia. L’Acna nasce nel 1892 come dinamitificio a Cengio, in provincia di Savona, a pochi metri dal confine con il Piemonte. Sulla localizzazione dell’industria - politicamente strategica - influiscono la disponibilità di acqua (il fiume Bormida) e di manodopera a basso costo, l’accessibilità dal porto di Savona attraverso una via di comunicazione presidiata da fortificazioni e la difficile praticabilità del versante piemontese. In breve l’Acna diviene la principale industria della zona, arrivando ad occupare fino a 5000 persone e generando una profonda frattura tra mondo rurale e nuova realtà industriale. L’inquinamento delle acque si estende lungo la valle fin oltre Alessandria, a 100 Km di distanza dalla fabbrica. Nel 1919 l’azienda si converte alla produzione di coloranti, mentre gli abitanti della valle cominciano a sollevare accese proteste, denunciando l’impossibilità di utilizzare l’acqua dei pozzi. Il vino è imbevibile e la verdura sa di fenolo, così i campi e le vigne tornano gèrbido e i contadini sono costretti ad abbandonare le campagne. Gli anni ’50 vedono nelle province di Cuneo e Alessandria una massiccia mobilitazione popolare contro la fabbrica, che non sortirà però alcun effetto, anche perchè i danni all’agricoltura e all’ambiente sono in Piemonte, ma l’autorità competente è quella ligure, trovandosi lo stabilimento nel territorio di Savona. Nel 1970 una Commissione ministeriale dichiara che il fiume Bormida è ormai “biologicamente morto”. Nel 1987 la valle viene dichiarata “area ad elevato rischio ambientale”, mentre una ricerca dimostra come nella zona i casi di cancro, soprattutto alla vescica, colpiscano la popolazione con una percentuale molto maggiore rispetto alla media nazionale. In quegli anni, sorgono in tutto il Piemonte comitati di protesta, che organizzano manifestazioni e propongono progetti di sviluppo alternativi: grazie a questa massiccia e a tratti epica mobilitazione popolare, sostenuta dalle Istituzioni locali e da svariate organizzazioni ambientaliste, viene accantonata l’ipotesi di realizzare un inceneritore di rifiuti all’interno dello stabilimento e nel 1997 l’Acna viene finalmente chiusa. Attualmente è in corso la bonifica dei terreni sottostanti il sito, nei quali è stata evidenziata la presenza di sostanze altamente cancerogene, come diossina e fenoli.

Il testo a cui si stanno interessando alcune testate giornalistiche (La Stampa, Gazzetta d’Alba), ha già raccolto un importante riconoscimento, in quanto un brano da esso estratto ha vinto lo scorso novembre il “Premio III Millennio” istituito da Fara Editore e ha ricevuto una menzione speciale al “Premio Les Nouvelles” bandito da Prospettiva Editrice. La stesura del testo è stata realizzata attraverso un minuzioso lavoro di documentazione (libri, articoli, diari inediti, relazioni, avvisi di reato, documenti, audiovisivi, filmati di repertorio...), di analisi e di approfondimenti sul campo durato oltre un anno. Un prezioso supporto è stato offerto dall’Associazione Valbormida Viva e dal Centro di Documentazione Patrizio Fadda, dall’Associazione per la Rinascita della Valle Bormida, dalla Comunità Montana Langa delle Valli, dall’Associazione Lavoratori Acna e da tutte le persone che attraverso la loro testimonianza hanno permesso una ricostruzione esatta degli eventi e delle passioni che li hanno animati.

Per approfondimenti:
Il sito di Valbormida Viva
Il blog che Stampa Alternativa ha aperto sul caso Acna
Il sito di Alessandro Hellmann
Narramondo e il fiume rubato (appendice a "Cent'anni di veleno)
Promo video dello spettacolo su Youtube:
http://it.youtube.com/watch?v=aIUuL4DSs4s

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