05/06
   archivio

 

"QUATTRO ORE A CHATILA"
da "Quattro ore a Chatila" di Jean Genet
e da “Inchiesta su un massacro” di A.Kapeliouk


con Nicola Pannelli e Carlo Orlando
regia: Nicola Pannelli
collaborazione alla regia: Filippo Dini
collaborazione tecnica: Laura Benzi


L’autore: Nel 1968, di ritorno da un lungo viaggio in Asia e in Medio Oriente, Genet ha un primo indiretto contatto con il popolo palestinese. Ma è nel 1970 che Genet compie un viaggio in Medio Oriente  che, contro i suoi programmi iniziali, durerà molti mesi. Qui Genet vive a stretto contatto con il popolo palestinese, al loro fianco nei campi e nelle basi, e questa convivenza lo stacca ancora di più dall'Europa e dalla borghesia europea, alle quali non ha mai appartenuto. Per Genet la resistenza palestinese non è soltanto una lotta contro il fenomeno del sionismo o quello dell’imperialismo, ma contro una morale che si è imposta tirannicamente in Occidente e che pretende di inquadrare dovunque e comunque tutti i valori stabiliti.
La mattina del 19 settembre Genet riesce a entrare nel campo di Chatila, facendosi passare per un giornalista. Il 20 settembre la decisione di rientrare a Parigi dove redige l’articolo Quatre heures à Chatila. Durante le quattro ore passate sul luogo del massacro a Chatila, nel labirinto tracciato dall’ingombro dei cadaveri, il narratore ha trovato il filo che l’ha guidato fuori dal deserto dove si stava esaurendo il suo desiderio di scrivere: Quatre heures à Chatila, rompe un silenzio letterario di più di vent’anni, non è più la stessa scrittura, ma è lo stesso uomo che parla.

Il regista dice: E' finito, almeno per quanto mi riguarda, il teatro preconfezionato, già formalizzato a priori nella testa del regista. Al suo posto, sempre per quanto mi riguarda, c'è un teatro problematico, dove tutto, tutti sono costantemente interrogati, testo, attori, regista, tutti. Dall'inizio del lavoro allo spettacolo, repliche comprese.Sono due anni che giro intorno a questo testo di Genet, immediatamente dopo averlo scoperto. L'ho preso e abbandonato più volte. Spesso mi sono sentito inadeguato, inadatto. Di sicuro ha sempre esercitato un' attrazione fatale su di me. Insomma, è proprio ciò che stavo cercando. Perché? In primo luogo, perché il massacro di Sabra e Chatila, dove tra morti –palestinesi e libanesi - e desaparecidos si raggiungono le 3000 vittime, costituisce un crimine contro l'umanità, un genocidio e un crimine di guerra, per i quali nessuno dei responsabili, in particolare colui che ne è stato notoriamente il mandante, Ariel Sharon ha subito la benché minima condanna. E quindi quell'orrendo e tragico evento ha bisogno che sia fatta giustizia, lo grida. Lo grida con urlo "silenzioso e ininterrotto". In secondo luogo, perché non cercavo l'orazione civile ma qualcosa di più. Cercavo le parole, la musica, l'epicità, la capacità di sintesi, la bellezza, la profondità della poesia tragica. Cercavo un grande autore contemporaneo per parlare di un orrore contemporaneo.

Ad avermi dato una mano importante, essenziale, per l'allestimento di questo lavoro ci sono stati Filippo Dini, Laura Benzi e Matteo Alfonso. Accanto a noi c'è anche Stefano Chiarini, giornalista e responsabile dell'Associazione "Per non dimenticare Sabra e Chatila". Nicola Pannelli

Scheda.tecnica:
-mixer luci-audio; dimmer 18 canali; 16 proiettori da 1000; 2 sagomatori;
-impianto audio (lettore cd, amplificatore cassa); cavetteria adeguata.

PhotogalleryRassegna Stampa
 
   
  PRESENTAZIONE SPETTACOLO  


Produzioni Teatrali

indexchi siamo | attività | seminari | calendario | spettacoli | produzioni | stampa | news | info